Materiale consegnato:
Obiettivi raggiunti:
Da valutare per il futuro l'acquisto di strumentario chirurgico (infibuli, placche, chiodi elastici) ed eventualmente di un trapano polifunzionale (per punte, con frizione per fili k e con sega per osso).
Complessivamente l'ospedale ha fatto grandi progressi. La continuità del lavoro in sala operatoria, il corretto trattamento dei pazienti ustionati comprendente anche in alcuni casi plastiche con innesti e la stabilità dell'esecuzione di esami radiografici, hanno convogliato un gran numero di pazienti che affluiscono all'ospedale per il trattamento di varie patologie, di medicina generale, ginecologiche e traumatiche. Segni di grande crescita dell'ospedale sono stati poi la creazione di un'unità per prematuri e le unità di sub intensiva maschile e femminile con presenza di infermiere h 24. Anche se ci vorrà del tempo per valutare l'impatto positivo di queste scelte (in realtà per i prematuri è già evidente una riduzione della mortalità), sono comunque segnale che siamo sulla strada giusta, cercando di differenziare i malati per tipologia e gravità.
La radiologia funziona e fornisce immagini di qualità discreta . Purtroppo manca ancora un amplificatore di brillanza che possa fornire immagini valide.
Per il prossimo anno oltre a definire eventuali acquisti di strumentario ortopedico e a mantenere il costante rifornimento del materiale di consumo per chirurgia plastica e per la VAC therapy, pensavo di organizzare con il supporto del comitato della Croce Rossa di Milano, di cui faccio parte, un allestimento di base per l'ambulanza che già abbiamo e dei corsi formativi sul soccorso tenuti dai volonrari di Milano. Acquisito l'assenso di Emilio, Marta, suor Neema e Justa in merito a tale progetto, restano però da esplorare le modalità pratiche, che credo comportino comunque quantomeno un contatto con la croce rossa nazionale della Tanzania. Vi terrò informati in merito. Ovvio che l'allestimento e l'attività formativa abbiano come logica conseguenza il rendere operativa l'ambulanza stessa, che potrebbe essere impiegata per uscite nel soccorso ovviamente solo in orario diurno, con parametri di richiesta ben definiti.
Ringrazio infine Marta per la costante presenza, per le risposte sempre pronte e sollecite a qualsiasi richiesta, ma soprattutto per lo splendido lavoro che sta svolgendo con i prematuri, attività che rappresenta una delle eccellenze dell'ospedale di Ikelu.
Qualche aggiornamento sulla situazione qui in ospedale e sulle nostre attività.
Il progetto per i prematuri sta procedendo bene e la notizia che il nostro ospedale sta cercando di mettere su un servizio dedicato all'assistenza dei neonati sta facendo il giro… della regione!
Tanto che, soprattutto in questo periodo, i neonati che ci arrivano, non solo prematuri ma anche quelli con qualche problema, stanno moltiplicando.
Ci arrivano non solo da casa ma anche dagli ospedali e dai centri di salute.
Per questo motivo è stato indispensabile coprire tutti i turni, anche il pomeriggio e la notte, con del nuovo personale.
Sono stati quindi assunti nuovi infermieri che anche se sono alle prime armi in questo ambito, sono molto interessati e volenterosi.
Questo però mi prende molto tempo perché non solo cerco di coprire dei turni anche io, ma in più ho il compito di svolgere una sorta di formazione che a mia volta ho ricevuto e sto ricevendo da alcuni specialisti in materia, tra i quali i medici neonatologia del CUAMM che attualmente sono a Tosamaganga.
Nonostante ciò, il bisogno di avere degli specialisti o comunque qualcuno che sa molto bene la materia, cresce sempre di più ed è per questo che sto cercando di informarmi sulla possibilità di far venire qui qualche medico anche solo per un breve periodo per fare un po' di formazione.
Intanto aspettiamo le incubatrici e i lettini termici che arriveranno con il container per poter eventualmente ampliare gli spazi e adibire l'altra stanza adiacente ai neonati che hanno bisogno di assistenza.
In questi due ultimi mesi (in particolare l'ultimo), sono arrivate alcune mie amiche volontarie ostetriche.
Come sempre, sono indispensabili e grazie a loro siamo riuscite ad affrontare insieme situazioni in cui da sola… non ce l'avrei mai fatta.
Intanto i lavori del CTC stanno andando avanti.
Buona estate italiana… qui comincia il freddo kali, come dicono qui!
Un abbraccio,
Marta Scarzella
L'ospedale St. Joseph di Ikelu fu aperto nel giugno del 2012 come un ospedale basato sulla fiducia e fu registrato con il numero 113211.
Noi ringraziamo tutti i sostenitori di Pamoya, Sicomoro e Rotary per avere aiutato l'ospedale a fornirci diverse apparecchiature e materiale che noi non avremmo potuto permetterci di comprare a causa del loro costo. L'ospedale St. Joseph di Ikelu da quando è stato aperto sta crescendo velocemente poichè molti pazienti vengono abitualmente anche da fuori della zona di Makambako e dalla regione di Njombe per cure mediche e consulenze mediche. L'amministrazione dell'ospedale rivolge speciali ringraziamenti al signor Emilio Bianchi, a Bele, al dottor Lucio Macchi, al dottor Guglielmo Meregalli, al dottor Giovanni Cecchini e a tutti i dottori e tecnici per tutti gli sforzi che sono stati portati avanti per provvedere al sostentamento e al miglioramento dell'ospedale. Infine vi ringraziamo per aver supportato l'ospedale con i pannelli solari, le apparecchiature per i raggi X, i letti, i tavoli, gli stumenti ospedalieri e i trasformatori elettrici. Sappiamo che tutte queste cose sono molto costose e appreziamo moltissimo il sostegno che ci state ancora dando. Che il Dio Onnipotente benedica tutti voi che venite dall'Italia, Amen.
I servizi erogati dall'ospedale sono i seguenti:
Nell'anno 2016 l'ospedale ha completato diverse attività tra cui:
La sala gessi così come era stata progettata è stata avviata. Nell'ospedale c'è quindi una stanza in prossimità dell'OPD e dello studio dentistico, attrezzata con letto, tavolo e armadio, tavolino per piccola chirurgia della mano, piccola lampada operatoria, con tutto il necessario per confezionare apparecchi gessati e posizionare trazioni transcheletriche , dotata di materiale sterile (teli, garze e ferri chirurgici) per effettuare piccoli interventi di chirurgia ambulatoriale. La formazione del personale in tal senso ha coinvolto suor Justa e Daudi, giovane infermiere red cross. La suora, che attualmente è in grado di confezionare in completa autonomia tecche gessate di ottima qualità, ha inoltre confezionato diversi apparecchi gessati chiusi raggiungendo una pratica direi più che buona considerato il poco tempo a disposizione. Peccato non si sia potuto usufruire della radiologia che avrebbe consentito applicazione pratica di ciò che è stato insegnato. Ma comunque almeno ora tutto è pronto per il futuro. Altro importante obiettivo raggiunto è quello della sterilizzazione. Oltre alla stufa a secco già in uso (unico strumento in uso per sterilizzare per tutto l'ospedale fino ad ora), è stata attivata una autoclave modello pentola a pressione, che viene attivata mediante uso di fornello da campeggio. Le tre autoclavi inviate dall'Italia sono state provate piu' volte, ma pur funzionando nella parte elettrica, non hanno dimostrato di poter completare un ciclo di sterilizzazione, non riuscendo a raggiungere o la pressione o la temperatura corretta. A questo proposito mi sento di fare un'osservazione, sarebbe bene che chiunque invii materiale a qualsiasi titolo si faccia garante del buon funzionamento del medesimo, per evitare che i locali abbiano l'impressione che si depositino qui materiali vecchi e non funzionanti. Per quanto riguarda la mia attività ho seguito suor Justa nel giro del mattino, in seguito seguivo lei o il CO Dr Mligo nelle visite nell'OPD rendendomi disponibile per visite ortopediche che in realtà sono state abbastanza poche. Una notte è giunto un paziente con lussazione posteriore instabile dell'anca e ampia ferita di un piede da schiacciamento. La mancanza della radiologia e l'instabilità della lussazione (verosimile frattura di acetabolo) hanno costretto al trasferimento del medesimo, dopo cura della ferita e riduzione della lussazione. Nel complesso per me l'esperienza è stata molto positiva, ho incontrato e collaborato con persone che mi sembra abbiano molta voglia di crescere, mi ha un poco colpito la relativa scarsità di pazienti, l'impressione che ho avuto per ora è di una struttura che sta lentamente e faticosamente cercando di passare da health center a ospedale. Per ora il grosso limite credo sia la mancanza di una radiologia. Da notare poi l'ottima resa della settimana trascorsa con Giovanni, persona di grande esperienza clinica e gestionale, che non ha mancato di svolgere un'attività didattica e clinica a 360° senza disdegnare gli aspetti più pratici dei servizi che concorrono ad una buona resa dell'attività clinica stessa (es. laboratorio, sterilizzazione).
Non mi soffermo nella descrizione dei 5 padiglioni esistenti da anni, ma solo sulle recenti costruzioni.
Il reparto di PEDIATRIA, in una palazzina separata, è composto da due grandi camere di degenza con 9 e 8 posti letto,un corridoio d'ingresso e uno trasversale disposto a T, una stanza per infermieri, con il necessario per il trattamento dei degenti, corredata di servizio e doccia e servizi e docce per i piccoli pazienti e le loro mamme. La fornitura dell'acqua calda è iniziata ora con il funzionamento della caldaia a pannelli solari e/o a gasolio che è giusto posizionata nelle vicinanze.
L'ospedale è completato con la struttura mortuaria a due stanze,un inceneritore poco distante,una costruzione atta a cucinare i pasti per i pazienti e loro parenti(non c'è mensa interna) con acqua e servizi nelle vicinanze. E'terminata la costruzione a forma di "capannone", composta da due grandi stanze,con la finalità di ospitare i familiari dei pazienti ricoverati. In posizione frontale all'OPD sono sorti e funzionanti alcuni negozietti che vendono il necessario per alimenti, bibite, frutta ed oggetti vari. La corrente elettrica è stabile, supportata alla bisogna dal generatore,così pure l'acqua dell'acquedotto comunale supplito in caso di necessità dalla pompa aspirante dal pozzo.
OPD ( out patient department ). L'ingresso all'OPD (e all'ospedale) si presenta bene, con giardini fioriti ed erba rasata e curata. Il pavimento piastrellato del portico che porta all'ingresso è pulito. L'attività normale dell'opd inizia alle ore 8 del mattino con la presenza del personale addetto. Superato l'ingresso, sulla destra c'è un tavolo con sedie dove si dispone il paziente. Viene compilata la cartella d'ingresso con i dati
nome cognome,paese o villaggio,età,si misura il peso,la temperatura corporea,la Pressione arteriosa e frequenza cardiaca. Questa cartella accompagnerà nel suo iter
il paziente che ora si porta in attesa fuori dall'ambulatorio per la visita. In OPD ci sono tre ambulatori per visita di accettazione. Il primo parte subito alle ore otto,si apre il secondo in mattinata e il terzo,se necessita, a fine giro dei reparti.
Il paziente entra in ambulatorio,si siede,e descrive i sintomi che motivano la richiesta di visita,se necessario viene visitato sul lettino o restando sulla sedia, si prescrivono gli esami che eseguirà immediatamente portandosi al laboratorio. Ritornerà con il risultato dei dati di laboratorio scritti sulla cartella. Il medico prenderà atto dei risultati, prescriverà la terapia ed illustrerà il comportamento da tenere o se i dati confermano malattie che necessitano trattamento ospedaliero verrà ricoverato. I farmaci prescritti li può acquisire direttamente alla farmacia in OPD e quindi come operazione finale si porterà allo sportello dell'ufficio pagamenti,sempre in OPD,dove pagherà l'ingresso in ospedale,gli esami eseguiti,i farmaci acquistati (non la 1° e 2° visita).
Tariffario in scellini: ingresso1500,Hb 1800,esame per malaria 1000,per salmonella 2500,esame feci 1000 e urine 1000,hiv (AIDS) -- . IL tariffario degli esami è uguale al prezziario del dispensario delle suore di Mtwango anno 2010 (suor Rita).
Per esempio: cartella d'ingresso 1500 + esame malaria 1000 + esame salmonella 2500, Tot. 5000 Sh che equivalgono a 2,5 euro.
La farmacia acquista i farmaci di uso comune in confezioni di grande quantità tipo mille compresse poi confeziona dei "sacchetti" di carta, contenenti la quantità prescritta dei farmaci per la durata della terapia. Tipo l'antibiotico amoxicillina tre compresse /die per 7 giorni. La confezione conterrà 24-25 cpr con scritto 3cpr/die per 7 giorni. La terapia ha quindi costi contenuti rispetto all'acquisto delle confezioni nelle farmacie comuni. Alle spalle della scrivania d'ingresso in un ambulatorio si eseguono terapia iniettiva,medicazioni , fasciature e altre prestazioni che non necessitano di cartella d'ingresso.
Dati numerici: accesso per Visite OPD 2013
Genn. 1212,feb. 960,marzo 1200,apr.1000,maggio 950 Tot. 5.322
Questo dato proiettato a fine anno 2013 è 12.772
È un grande numero se si considera che l'OPD è aperto da un anno e mezzo e il numero degli addetti alle visite e ai reparti è modesto.
Un doctor (sister Yusta ) che è Direttore Sanitario e quattro Medical assistant ( due suore Renata e Serafina più Miligo e Fred.
REPARTI DI RICOVERO OSPEDALIERO: